Sono
passati quattro giorni dal fischio d'inizio
di Fasano - Acicatena, ma la partita non è
ancora finita. Tra accuse e controaccuse,
interventi di sindaci, assessori e lettere a
FIGC, lo scontro tra fasanesi e catenoti
sembra dover durare all'infinito. Ma c'è chi
ancora non ha avuto voce in capitolo. Si
tratta di Rocco Torre, presidente dell'Acicatena
Calcio pronto a difendere l'integrità morale
della sua squadra e della sua città.
Raggiunto telefonicamente da Soccerpuglia.it,
il massimo dirigente della piccola realtà
siciliana, ci ha raccontato cosa è successo
in quel pomeriggio piovoso allo stadio
Bottino e ha respinto le accuse che i
fasanesi hanno rivolto a società, squadra e
forze dell'ordine.
Abbiamo sentito la versione dei
fasanesi, ora ci racconti la sua.
I disordini allo stadio sono cominciati
quando un nostro inserviente è andato a
recuperare un pallone sulle tribune dove
erano assiepati i tifosi, ha replicato alle
provocazione dei supporters fasanesi ma
tutto si è placato dopo l'intervento delle
forze dell'ordine. Alla terza marcatura i
dirigenti del Fasano hanno avuto una
reazione eccessiva, non accettabile per una
partita di calcio.
Su un giornale fasanese
(Osservatorio Sport ndr) vengono mostrate
delle foto che documentano le violenze
perpetrate nei confronti dei calciatori
ospiti.
Non ho visionato le foto ma posso dire
che, in quel frangente, le forze dell'ordine
e alcuni dirigenti catenoti cercavano di
difendere l'arbitro, quasi aggredito dai
calciatori del Fasano che erano rientrati
negli spogliatoi con atteggiamento
aggressivo e minaccioso nei confronti del
direttore di gara e dei suoi assistenti.
Uno dei motivi che ha scatenato
l'ira degli ospiti è stata la sistemazione
allo stadio Bottino.
Abbiamo o no il diritto di giocare la
finale nello stadio del nostro paese? Loro
hanno disputato la loro gara al Curlo, lo
stadio della loro città, noi perchè non
avremmo dovuto fare altrettanto? Abbiamo
fatto il nostro dovere destinando ai tifosi
ospiti il numero di biglietti massimo. Al
Bottino abbiamo ospitato squadre con un
passato glorioso come il Paternò, nessuno ha
avuto motivo di lamentarsi. Con l'Agnone,
nella finale, abbiamo addirittura
organizzato una cena e i molisani sono stati
contenti del trattamento riservatogli.
Intanto il sindaco Ammirabile ha
inviato una lettera alla FIGC e una al
ministro degli interni Amato...
Il signor Ammirabile non deve permettersi
di gettare fango su una società e su un
intera città. Il nostro lavoro lo facciamo
onestamente. Pensi a svolgere il suo compito
che dovrebbe essere quello di riappacificare
due paesi e non di seminare zizzannia.
Verranno presi dei provvedimenti
in merito?
Se ne occuperà la giustizia, noi ci
riserveremo di querelare chi di dovere
quando ne avvertiremo il bisogno perchè va
ricordato che è stata lesa la dignità di una
città. E dire che il loro assessore (con il
quale il presidente ha avuto un colloquio in
precedenza ndr) è siciliano.
A Fasano si è parlato perfino di
mafia. C'è nel calcio siciliano, la mafia?
Rimando queste subdole accuse al
mittente. La mafia e il calcio sono due cose
distinte che mai si sono mescolate. Siamo
una società seria e mai abbiamo riscontrato
problemi legati alla mafia. Sono solo
stupide invenzioni.
Qual'è stata la reazione del
sindaco di Acicatena (Ascenzio Maesano ndr)?
E' rimasto sgomento quando ha letto i
giornali.
Una volta che questa pagina sarà
cancellata come affronterete il prossimo
campionato?
Abbiamo già confermato l'allenatore e
buona parte della rosa. Dovremo rafforzarci
per cercare di fare un campionato
tranquillo. Quella con il Fasano è stata
l'ultima gara al Bottino, dalla prossima
stagione giocheremo in un impianto da 6000
posti a sedere.
C'è qualcosa che vuole dire alla
gente di Fasano?
Riesco a capire la vostra delusione dopo
aver perso così una finale importante ma ci
sembrano esagerate le parole con cui ci
avete etichettato. Verso di noi non è stato
portato rispetto già dall'inizio, c'è chi ci
ha definiti addirittura una squadra
aziendale, all'andata eravamo visti con
sufficienza perfino da Geretto e compagni.
Abbiamo cercato di accogliervi nel miglior
modo possibile, ricordo di aver parlato a
lungo con Sisalli (giocatore catenota in
forza al Fasano ndr) per smitizzare la
tensione. Ma pare che tutto questo non sia
bastato. Con questa intervista voglio far
capire che noi lavoriamo seriamente per
permettere a questo magnifico sport di
andare avanti con limpidezza. Le vostre
accuse sono state pugnalate al cuore.
Francesco De Marinis
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