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15/06/2006

Eccellenza spareggi

 

 

Fonte:  www.soccerpuglia.it

 

 

Sono passati quattro giorni dal fischio d'inizio di Fasano - Acicatena, ma la partita non è ancora finita. Tra accuse e controaccuse, interventi di sindaci, assessori e lettere a FIGC, lo scontro tra fasanesi e catenoti sembra dover durare all'infinito. Ma c'è chi ancora non ha avuto voce in capitolo. Si tratta di Rocco Torre, presidente dell'Acicatena Calcio pronto a difendere l'integrità morale della sua squadra e della sua città. Raggiunto telefonicamente da Soccerpuglia.it, il massimo dirigente della piccola realtà siciliana, ci ha raccontato cosa è successo in quel pomeriggio piovoso allo stadio Bottino e ha respinto le accuse che i fasanesi hanno rivolto a società, squadra e forze dell'ordine.

Abbiamo sentito la versione dei fasanesi, ora ci racconti la sua.

I disordini allo stadio sono cominciati quando un nostro inserviente è andato a recuperare un pallone sulle tribune dove erano assiepati i tifosi, ha replicato alle provocazione dei supporters fasanesi ma tutto si è placato dopo l'intervento delle forze dell'ordine. Alla terza marcatura i dirigenti del Fasano hanno avuto una reazione eccessiva, non accettabile per una partita di calcio.

Su un giornale fasanese (Osservatorio Sport ndr) vengono mostrate delle foto che documentano le violenze perpetrate nei confronti dei calciatori ospiti.

Non ho visionato le foto ma posso dire che, in quel frangente, le forze dell'ordine e alcuni dirigenti catenoti cercavano di difendere l'arbitro, quasi aggredito dai calciatori del Fasano che erano rientrati negli spogliatoi con atteggiamento aggressivo e minaccioso nei confronti del direttore di gara e dei suoi assistenti.

Uno dei motivi che ha scatenato l'ira degli ospiti è stata la sistemazione allo stadio Bottino.

Abbiamo o no il diritto di giocare la finale nello stadio del nostro paese? Loro hanno disputato la loro gara al Curlo, lo stadio della loro città, noi perchè non avremmo dovuto fare altrettanto? Abbiamo fatto il nostro dovere destinando ai tifosi ospiti il numero di biglietti massimo. Al Bottino abbiamo ospitato squadre con un passato glorioso come il Paternò, nessuno ha avuto motivo di lamentarsi. Con l'Agnone, nella finale, abbiamo addirittura organizzato una cena e i molisani sono stati contenti del trattamento riservatogli.

Intanto il sindaco Ammirabile ha inviato una lettera alla FIGC e una al ministro degli interni Amato...

Il signor Ammirabile non deve permettersi di gettare fango su una società e su un intera città. Il nostro lavoro lo facciamo onestamente. Pensi a svolgere il suo compito che dovrebbe essere quello di riappacificare due paesi e non di seminare zizzannia.

Verranno presi dei provvedimenti in merito?

Se ne occuperà la giustizia, noi ci riserveremo di querelare chi di dovere quando ne avvertiremo il bisogno perchè va ricordato che è stata lesa la dignità di una città. E dire che il loro assessore (con il quale il presidente ha avuto un colloquio in precedenza ndr) è siciliano.

A Fasano si è parlato perfino di mafia. C'è nel calcio siciliano, la mafia?

Rimando queste subdole accuse al mittente. La mafia e il calcio sono due cose distinte che mai si sono mescolate. Siamo una società seria e mai abbiamo riscontrato problemi legati alla mafia. Sono solo stupide invenzioni.

Qual'è stata la reazione del sindaco di Acicatena (Ascenzio Maesano ndr)?

E' rimasto sgomento quando ha letto i giornali.

Una volta che questa pagina sarà cancellata come affronterete il prossimo campionato?

Abbiamo già confermato l'allenatore e buona parte della rosa. Dovremo rafforzarci per cercare di fare un campionato tranquillo. Quella con il Fasano è stata l'ultima gara al Bottino, dalla prossima stagione giocheremo in un impianto da 6000 posti a sedere.

C'è qualcosa che vuole dire alla gente di Fasano?

Riesco a capire la vostra delusione dopo aver perso così una finale importante ma ci sembrano esagerate le parole con cui ci avete etichettato. Verso di noi non è stato portato rispetto già dall'inizio, c'è chi ci ha definiti addirittura una squadra aziendale, all'andata eravamo visti con sufficienza perfino da Geretto e compagni. Abbiamo cercato di accogliervi nel miglior modo possibile, ricordo di aver parlato a lungo con Sisalli (giocatore catenota in forza al Fasano ndr) per smitizzare la tensione. Ma pare che tutto questo non sia bastato. Con questa intervista voglio far capire che noi lavoriamo seriamente per permettere a questo magnifico sport di andare avanti con limpidezza. Le vostre accuse sono state pugnalate al cuore.

 

 



Francesco De Marinis
 

 

 

 

 

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