La Rondinella Firenze ha da
sempre avuto lo scomodo ruolo di seconda squadra della città di Firenze,
ma non per questo si può dire che la sua storia sia stata priva di
successi e gioie.
La società fu fondata nel luglio del 1946 da un gruppo di sportivi in un
bar del rione fiorentino di San Frediano, e fin dall'inizio conquisto il
titolo di "prima alternativa" fiorentina ai più famosi e gloriosi viola
del capoluogo toscano.
Chi si interroga sull'origine del nome "Rondinella", rimarrà
piacevolmente sorpreso da questo aneddoto. I fondatori , infatti, non
sapevano quale denominazione dare alla squadra. Sulle pareti di quel
bar, però, come probabile residuo di qualche festa carnevalesca, stavano
ancora incollate delle rondini di carta: così nacque l'idea di adottare
il nome Rondinella.
Il primo presidente fu Luigi Mochi, ma tra i fondatori vi fu anche
Brunetto Vannacci, che successivamente divenne egli stesso presidente e
figura tutt'ora nel organico societario come presidente onorario.
La squadra fu iscritta al campionato dilettanti di seconda categoria che
in quel tempo era l'ultimo gradino della piramide calcistica italiana.
Il campo di gioco era situato in Via Antonio del Pollaiolo, sempre sulla
riva sinistra dell'Arno, ma la Rondinella originalmente fu ospite di
un'altra società sportiva. Per sostenere le spese della gestione
venivano allestiti degli spettacoli musicali e di varietà. Per la
Rondinella cantarono gratuitamente perfino Odoardo Spadaro e Claudio
Villa. Ciò fu sufficiente per continuare con entusiasmo l'attività.
Nel 1953 l'amministrazione comunale assegnò alla Rondinella, come sede
sociale, il Torrino di Santa Rosa , costruzione medievale in pietra in
riva all'Arno, quasi un monumento per Firenze.
Frattanto, i dirigenti avevano
allestito un campo di gioco a fianco al Torrino, ma nel 1954 ricevettero
lo sfratto perché su quell'area sarebbe stato costruito un palazzo per
uffici pubblici. Da quel momento, per molti anni, cominciò il nomadismo
della Rondinella, obbligata a peregrinare da un campo all'altro, perfino
in altro comune. Ma nonostante i problemi logistici, la Rondinella
riuscì ad emergere...
...Infatti, nel 1954, la Rondinella arrivò alla categoria più
prestigiosa del dilettantismo: la Promozione.
Nel 1957 i fiorentini furono promossi in serie D, fra i
semiprofessionisti. I primi avversari di rango che approdarono a Firenze
( sponda Rondinella, ovvio) furono: Empoli, Pisa, Pistoiese. Ma la
squadra venne retrocessa e poi recuperata. Successivamente arrivò
un'altra retrocessione... Ci furono anni di sbandamento, con una società
che, non avendo un terreno proprio, si dovette adattare giocando su
campi diversi, come a Rifredi, allo stadio militare, al Galluzzo.
Nel 1963 avvenne la prima fusione, con il Marzocco, una delle maggiori
società giovanili della Toscana. La nuova società fu chiamata Rondinella
Marzocco, poi più brevemente RM Firenze. Nel 1965 e nel 1966 il nuovo
binomio vinse il campionato italiano juniores. Da quel gruppo di
giocatori "tricolori" emerse tal Guido Magherini, che fu ceduto al Milan
per la cifra all'epoca sostanziosa di 12 milioni. Nel 1968-69 giunse la
seconda promozione in serie D; dalla quale retrocedette e alla quale fu
di nuovo riammessa nel 1971-72.
L'anno successivo arrivò a Firenze un allenatore, Renzo Melani, che
entrò nella storia della società (dove rimase dieci anni) grazie ai
successi ottenuti e per il salto di qualità che fu capace di dare
all'organizzazione societaria. Egli cominciò nell'estate del 1972 con
premesse pessime: la squadra potè contare su pochi giocatori e su ancora
meno palloni. Ma alla fine la squadra si salvò con 34 punti e 48 gol
all'attivo (secondo miglior attacco del campionato). Melani, nonostante
ciò,lasciò per un anno, ma tornò nel 1977-78 e la squadra fallì la
promozione in serie C2 soltanto al sorteggio con moneta ( i rigori erano
ancora una chimera, e cla sorte regalò la C al Viareggio). La Rondinella
non fallì però l'anno successivo, e l'esordio in C2 fu trionfale. Il
campionato fu vinto al primo tentativo (1979-80), se non che, per un
presunto illecito, la Rondinella fu dapprima prosciolta, poi penalizzata
di sei punti dalla CAF. Così la squadra dovette dare l'amaro arrivederci
alla C1, ma si trattò di una delusione brevissima perchè rivinse il
campionato l'anno successivo, con 47 punti. Iniziò così il periodo d'oro
della Rondinella...
Ma l'ingiustizia subìta dalla subdola monetina non incrinò le
intenzioni della dirigenza. Nel 78-79, infatti, alla società fu
consegnato l’attuale stadio Comunale delle Due Strade, dove la
Rondinella gioca tuttora circondata da una struttura degna delle
migliori categorie. E arrivò subito la promozione in C2, che battezzo
il neonato stadio. Ma non solo: l’anno successivo, la squadra
fiorentina al primo tentativo conquistò la C1. La grande festa però,
si spense immediatamente. Per un presunto illecito, infatti, la
Rondinella fu prima prosciolta e poi penalizzata di 6 punti. Una mazzata
che avrebbe potuto uccidere un toro, ma non i toscani, che rivinsero il
campionato successivo e raggiunsero la C1, dove restarono con alterne
fortune per 5 stagioni. La retrocessione in C2, in cui la squadra
rimase dal 1987 al 1990, non fu poi così dolorosa, valutate le
circostanze. Arrivati al 1997 la squadra retrocedette in Serie D. I
resti della vecchia rondine furono incorporati dall’A.S. Impruneta
Tavarnuzze che mantenne il titolo sportivo. L’anno dopo, sempre con la
presidenza di Enzo Forzieri centrò la promozione in C2.