L’Union Quinto Graficart è il 15. club della Marca, con il Treviso
Fbc compreso, a varcare le porte della serie D. Ma in D solo 14
sodalizi hanno messo il piede. La defezione più cocente arrivò nella
stagione 1998-99 da La Marenese che, vinto lo spareggio contro il
Belluno, rinunciò all’esordio nel campionato nazionale. La
nascita del club. La storia calcistica del Quinto nasce ancor
prima della guerra. L’anno di fondazione infatti risale al 1937, un
periodo in cui nella Marca gioiosa, in pochi paesi, si praticava
l’attività. Ma con il cambio generazionale e l’espandersi della
passione, anche il sodalizio rossoblù ha preso la sua fisionomia. A
partire dagli anni ’70-’80 con l’avvento al vertice societario di
Nicodemo Pizziolo, il padre dell’attuale presidente Dario. Furono
anni di battaglie campanilistiche lungo il…Sile. Dai tornei
ricreativi e di patronato, la squadra quintina da lì a poco entrò a
far parte del Comitato Provinciale partecipando al campionato di
Terza, e alla fine degli anni ’90 coronò le sue ambizioni con
l’ascesa in Seconda. Anni ruggenti di accesa rivalità territoriale.
Nel maggio del ’92 il primo passo di una scalata costruita per
gradi: il Quinto conquista la Prima, vince lo spareggio contro il S.
Marco Resana e mette in luce un bomber da 23 gol, che una settimana
fa è stato festeggiato dai propri ragazzi per essere stato il
condottiero dello storico passaggio in serie D: il presidente Dario
Pizziolo. La Prima in cui assume la presidenza Renato Franceschini
(ora è il vice) al cui fianco collabora con competenza Antonio
Righetto (lo scopritore di Marangon, ex terzino di Juventus e
Verona), un puntello storico del club, si rivela un passaggio
intermedio, ma mette in vetrina un altro cannoniere che negli anni
si è distinto tra i dilettanti: Raffaele Buffalo.Una stagione di
permanenza tra i rossoblù con 19 gol all’attivo per il “Buffa”. Nel
’95 si concretizza il traguardo della Promozione. Si arriva così al
1996-’97 un periodo di splendore nel progresso calcistico a Quinto
di Treviso: il club di riferimento unisce le proprie forze con il S.
Cristina (Seconda Categoria). Nasce così l’Union Quinto, una fusione
ad hoc, e la risposta sul campo “gela” gli avversari: L’ Union vince
alla grande il torneo di Promozione, straccia (13 i punti distacco)
gli avversari e scopre nel proprio vivaio la forza fisica e il fiuto
del gol di Giorgio Marangon. Il “panzer” in quella cavalcata firma
19 reti. Nove anni sono passati da quel maggio del ’97.
Eccellenza. Nove stagioni di… Eccellenza in cui hanno lasciato
un segno indelebile un paio di bomber: “Lele” Giacobe (idolo all’Imolese),
che nel biennio a Quinto ha realizzato 25 gol, e al comunale cinque
stagioni fa contro il Cordignano ha festeggiato il gol n. 200 della
sua carriera, e Simone Stocco, che di gol a tutt’oggi in un triennio
con la casacca rossoblù ne ha siglati 41. Ma se da sempre i
cannonieri hanno uno spazio di privilegio nelle considerazioni, chi
merita la medaglia d’oro per l’attaccamento ai colori sociali e il
portiere (il “secondo” di Tamai, imbattuto da 645’) Federico De
Marchi, protagonista di tutte e quattro le promozioni del club nel
quale si è elevato un’ autentico baluardo nel vittorioso campionato
di Prima, mettendo a frutto un’imbattibilità tra i pali di 734’. Una
bella soddisfazione per il “Fede” che domenica a Mestre sarà il
titolare. Pisani. Il resto lo spiega il lavoro sviluppato da
Alberto Pisani. Il trainer in nove anni ha abdicato in due occasioni
cedendo il timone ai suoi “fidi” Valerio Michielin (il capitano) e
Marco Marchetti, ragazzi che hanno maturato un’esperienza
determinante per poi prendere strade differenti. Anche a loro vanno
esternati i meriti per il traguardo raggiunto. Il presidente
Pizziolo al ritorno in panca di Pisani, coinciso con la salvezza di
due stagioni fa, al “Nini” ha chiesto di completare l’opera.
L’occasione propizia era sfuggita nel 2000-2001 nello spareggio
contro il Rovigo, ma è maturata inaspettata e costruita con un
filotto di 23 gare da…sogno. Ma la forza del Quinto, a cui
l’entourage ha dato l’anima, è stata l’armonia dello spogliatoio e
l’organizzazione, aspetto che Pisani ha sottolineato facendo capire
che, anche la Coppa Italia (discutibile l’eliminazione per opera
della Virtus Vecomp) avrebbe riservato altre gioie…