18/02/2004 Dilettanti
Sicilia: la storia del Novara di Sicilia
La
fondazione e la vittoria nel Campionato Provinciale
U.L.I.C.
Il
calcio a Novara ha radici molto profonde. Sin dai primi anni
del ventesimo secolo, infatti, i giovanotti novaresi usavano
sfidarsi in accesissimi incontri, così come i marinai delle
navi inglesi approdate nei dintorni avevano insegnato. Ma le
prime notizie "certificate" di una squadra di calcio
novarese risalgono all’inizio degli anni trenta, quando un
manipolo di "caùsi" in casacca giallo-rossa
arrivarono addirittura a vincere il Campionato Provinciale
U.L.I.C.( Unione Libera Italiana Calcio) battendo squadre
provenienti – tra l’altro – da Milazzo, Spadafora e
Barcellona. All’epoca, era la stagione 1933/34, si giocava
in un campo situato nel quartiere dell’Abbazia, proprio alle
spalle dell’Orfanotrofio Antoniano. Di quella squadra di
pionieri facevano parte tra gli altri i fratelli Stancanelli,
Pippo Conforto ed il giovanissimo "Pippuzzu"
Truscello. Ma la seconda guerra mondiale e le tristi vicende
che seguirono, portarono all’inevitabile e dolorosa
interruzione dell’attività calcistica "ufficiale"
in tutta Italia ed Europa. A lungo, però, i calciatori
novaresi tornarono sfogare la propria furia agonistica in
interminabili scontri "intestini" sui campetti
ricavati alla buona negli slarghi e nelle piazze del paese
(tra cui spiccava, per importanza, ‘u chieu da’ Battìa).
Furono partite che appassionarono un paese intero, che
accrebbero l'amore per questo sport ergendolo a simbolo ed
emblema di interi quartieri e classi sociali.
Così si andò avanti sino
agli anni cinquanta, quando si ricorda la prima svolta vera e
propria: Lorenzo Caliri, un novarese emigrato negli Stati
Uniti, si rese promotore di una raccolta fondi tra i
conterranei d'oltre oceano, al fine di regalare al suo amato
paese una struttura sportiva all'altezza. Il limite conclamato
della società, infatti, era la cronica mancanza di un campo
attrezzato che potesse fungere da volano e da unificatore per
tutte le squadrette del paese.
Grazie alla sua
determinazione raggiunse il suo scopo in breve tempo, ed
acquistò un terreno in contrada Laritta dove venne costruito
il campo sportivo. Una struttura che ancora oggi, dopo
numerosi interventi, porta il suo nome.
Quel campo diede occasione
ai novaresi di vedere il calcio in un'ottica diversa, diremmo
più seria. Ci si organizzò e venne formata una squadra, che
però – per ovvie ragioni di natura economica – non
partecipava a campionati ufficiali, ma prendeva parte ad
incontri emozionanti con le squadre dei paesi limitrofi ed a
piccoli tornei, dando sempre dimostrazione di grande valore e
infiammando un pubblico sempre più caldo ed esigente.
Negli anni sessanta,
finalmente, il movimento calcistico riuscì nell'intento di
accedere all'attività ufficiale. Nel 1965, infatti, venne
fondata l'A.S. Novara, che adottò lo stemma dell'albero di
noce contornato da un cerchio rosso bordato di bianco (simbolo
che ancora oggi campeggia sulle maglie e sui documenti
ufficiali).
Il primo, storico
Presidente fu il Prof. Salvatore Sofia, di quella dirigenza si
ricordano inoltre, tra i tanti, anche i compianti Giorgio
Abbadessa e Gino Paratore. La squadra, i cui colori sociali
furono all’epoca il rosso ed il nero, venne affidata alla
guida tecnica del Rag. Filippo Orlando ed iscritta al
campionato di terza categoria siciliana.
La prima partita con tutti
i crismi dell' ufficialità venne disputata il 9 gennaio 1966,
di fronte al pubblico amico del Caliri, contro l’Esperia di
Capo d’Orlando. La formazione messa in campo da mister
Orlando per lo storico esordio fu la seguente: Calabrese,
Arena, Campo, Munafò, La Rosa, Trifirò, Sofia, Carrozzo,
Bertolami, Di Dio, Caliri. Il risultato di 1-1, con rete del
bomber Sofia, portò il primo punto in quella classifica che
vedrà il piazzamento finale del Novara al 7° posto, alle
spalle del Giammoro (che vinse il campionato) e di squadre
come la Pro Mende (S.Lucia del Mela), l’Acquedolci, il
Canneto, il S.Marina (Milazzo). Un primo passo significativo
verso traguardi ben più ambiziosi
Il primo grande successo del Novara fu ottenuto nella stagione
1966/67 quando, al termine di un torneo estenuante, la squadra
si trovò a pari punti con la Stefanese di S.Stefano di
Camastra. Per accedere al mini-torneo che avrebbe dato la
promozione in seconda categoria fu necessario uno spareggio
fratricida. La gara venne disputata allo stadio "Giovanni
Celeste" di Messina ,palcoscenico prestigioso, innanzi ad
una folla di appassionati di entrambi i paesi. La formazione
che scese in campo quel giorno fu la seguente: Lo Presti,
Torre, Cambria, Corcuruto, Puglisi, Bertolami, Sofia, Materia,
Bisignano M., Di Dio, Bisignano F.. Il Novara vinse con il
classico punteggio di 2-0, con rete di Sofia ed autogoal di
Puccio su tiro di Bisignano. Ma per ottenere la promozione, le
fatiche non furono finite qui. Successivamente, il Novara
incontrò il S.Marina di Milazzo ed il Paradiso di Messina,
ottenendo due pareggi (1-1 e 2-2, tutti i goals vennero messi
a segno da Aldo Corcoruto) ed il secondo posto che valse la
promozione. Uno storico accesso in Seconda Categoria che venne
festeggiato da un intero paese.
The
football to Novara has very deep roots. Since the first years
of the twentieth century, in fact, the young fellow novaresis
used to challenge them on meetings as the sailors of the ships
English landed in the outskirtses they had taught. But the
first news "certified" of a team of football
novareses go up again to the beginning of the thirties, when a
handpiece of "caùsi" in yellow-red jacket they came
even to win the Provincial Championship U.L.I.C. (Union Free
Italian Kick) beating deriving teams-besides-from Milazzo,
Spadafora and Barcellona. To the epoch, it was the season
1933/34, it played in a situated field in the district of the
abbey, really behind the orphanage Antoniano. Of that team of
pioneers made part among the others the brothers Stancanelli,
Pippo Conforto and the young "Pippuzzu" Truscello.
But the second world war and the sad stories that followed,
brought to the inevitable and painful interruption of the
soccer activity "official" in Italy and Europe. For
a long time, however, the soccer players novaresis returned to
discharge own competitive fury in endless clashes
"bowels" on the little fields drawn to the good one
in the plazas of the country (among which detached, for
importance, ‘u chieu dà Battia). They had departed that
they impassioned a whole country, that increased the love for
this sport rising to symbol and emblem of whole districts and
social classes.
In this
way, it went actually on a fifties, when the first real turn
went: Lorenzo Caliri, a novarese emigrated in the United
States, made a promoting of a harvest funds among the
novaresis of over ocean, with the purpose to give a sporting
structure to the height to its beloved country. The limit
acclaimed of the society, in fact, was the chronic lack of a
field equipped that could act from badminton and from unifying
for all the little teams of the country.
Thanks to
his determination he reached shortly his purpose , and he
purchased a ground in the region Laritta where the sporting
field was built. A structure that anchors today, after
numerous interventions, hands his name.
That field
gave occasion to the novaresis to see the football in a
different optics, we would say more serious. It got organized
and a team was formed, that however-for obvious reasons for
economic nature-it didn't participate in official
championships, but it took part to exciting meetings with the
teams of the neighboring countries and to small tournaments,
always giving demonstration of great value and inflaming more
and more a warm and demanding public.
In the
sixties, the soccer movement finally, succeeded in the intent
to access the official activity. In 1965, in fact, the A.S was
founded. Novara, that adopted the coat of arms of the
walnut-tree edged by a red circle hemmed of white (symbol that
anchors today camps on the sweaters and on the official
documents).
The first
one, historical President was the Prof. Salvatore Sofia; of
that group of managers remember besides, among the so many,
also the lamented Giorgio Abbadessa and Gino Paratore. The
team, whose social colors were to the epoch the red and the
black, was submitted to the technical guide of the Rag Phillip
Orlando and affiliate to the championship of third Sicilian
category.
The first
game with all the features of the officiality was disputed
January 9 th 1966, in front of the public friend of the Caliri,
against the Esperia of Capo D'Orlando. The formation put in
field by mister Orlando for the historical debut was the
following: Calabrese, Arena, Campo, Munafò, La Rosa, Trifirò,
Sofia, Carrozzo, Bertolami, Di Dio, Caliri. The result of 1-1,
with a goal of the bomber Sofia, brought the first point that
classification that will see the final positioning of the
Novara to the 7° place, behind the Giammoro (that won the
championship) and of teams as the Pro Mende (S.Lucia del
Mela), the Acquedolci, the Canneto, the S.Marina (Milazzo). A
first meaningful footstep toward well more ambitious finishing
lines
The first great success of the Novara was gotten in the season
1966/67 when, at the end of a weary tournament, the team was
found with the same points with the Stefanese of S.Stefano of
Camastra. To access the mini-tournament that would have given
the promotion in second category a fratricidal difference was
necessary. The competition was disputed to the stadium
"Giovanni Celeste" of Messina, prestigious stage, in
front of a crowd of impassioned of both the countries. The
formation that gone out in the open that day was the following:
Lo Presti, Torre, Cambria, Corcuruto, Puglisi, Bertolami,
Sofia, Materia, Bisignano M., Di Dio, Bisignano F.. The Novara
won with the classical score of 2-0, with goals of Sofia and
autogoal of Puccio on shot of Bisignano. But to get the
promotion, works were not ended here. Subsequently, the Novara
met the S.Marina of Milazzo and the Paradiso of Messina,
getting two balances (1-1 and 2-2, all the goals were scored
by Aldo Corcoruto) and the second place that worth the
promotion. A historian access in Second Category that was
celebrated by a whole country.
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