PRIMA DI UNIRSI IN UN UNICA SQUADRA L'ALBA SANNIO SUESSOLA
ERA DIVISA IN
Questa è una delle prime squadre di
calcio di Durazzano degli anni '70.
Nella foto si possono notare: (in piedi da sinistra)
Abbatiello G. (assistente), Piscitelli Q., Laudando A.,
Crisci A. (Presidente e giocatore), Abbatiello C.,
Abbatiello V., Abbatiello G., Romeo A., Vacchio L.
(dirigente), (seduti da sinistra) Crisci A. (attuale
Presidente US Alba Durazzano Sant'Agata), Di Cecco R.,
Iadevaia F., Marletta P., Buoffolino A., Stasi A. (attuale
Sindaco di Durazzano e Medico Sociale US Alba Durazzano
Sant'Agata).
La foto, forse la prima di cui si ha
conoscenza fotografica (tratta da un articolo pubblicato su
un giornale dell'epoca), è stata scattata sul vecchio campo
sportivo Comunale nei primi anni sessanta.
Spiccano nella foto il Dottor Crisci (il primo in alto sulla
sinistra) che in quel periodo oltre ad essere il Sindaco di
Durazzano, era anche allenatore e formidabile "regista alla
Rivera" di quella formazione.
La squadra era formata da elementi locali e da alcuni
rinforzi provenienti da altre Province vicine e tra i
titolari che scendevano in campo la domenica a sfidare gli
avversari, vi era anche il figlio maggiore del Presidente
Crisci, Sandro.
2) STORIA
DELL' ALBA SANT'AGATA
Il calcio a Sant'Agata ha inizio negli
anni Trenta. Il primo "settebello" goto fu formato dai
pionieri Domenico Picone (portiere), Giovanni Affenita,
Amerigo De Blasio (terzini), Alfonso Abbatiello
(centromediano), Lucio Mascia e Luigi Stanzione (ali) e
Mario Mongillo (centravanti), quasi tutti studenti.
Terreno di gioco dei primi "sette uomini d'oro" del Sant'Agata
fu l'ex piazza Mercato, il più vasto spazio aperto
dell'epoca. Tra le prime imprese del Sant'Agata il blitz per
2-0 nel derby caudino a Montesarchio.
Verso la fine di quel decennio del secolo scorso entrarono a
far parte di quella formazione a sette anche Sabatino
Pascarella (portiere), Giovanni Giordano (portiere), Emilio
Truocchio (portiere), Ugo Ievoli (terzino), Ernesto
Stanzione (terzino), Michele Iannotta (centromediano) e
Giuseppe Iadevaia (centravanti).
Anche questa squadra riportò molte vittorie, tra cui quella
famosa con il "Valle di Maddaloni" che, nonostante
schierasse l'intera " Casertana", fu sconfitto per 3-1.
(La foto, la prima che mostra una formazione di calcio di
Sant'Agata de'Goti, è del 1949 e ritrare i calciatori: Bove
A., Cantiello G., Galdieri D., Vitagliano L., Maddaloni A.,
Izzo M., Di Donato S., Parlato P., Quinto L., Cuozzo L.,
Frogiero G.. La foto del Sant'Agata Calcio scattata sul
campo "Ex Mercato")
Dopo il periodo bellico la squadra fu ricostituita e fu
allestito un regolare campo di gioco dove attualmente sono
ubicati l' edificio della Scuola Media "Oriani" e le
palazzine dell'Ina casa.
Nella nuova squadra giocavano: Pasquale Atripaldi
(portiere), Antonio Crisci (terzino), Ernesto Stanzione
(terzino), Ciscognetti (mediano destro) De Pretis (mediano
sinistro), Busiello (centro mediano), De Pretis (mediano
sinistro), Di Costanzo (ala destra), Minardi (mezzala
destra), Giuseppe Iadevaia (centravanti), Venditti (mezzala
sinistra) e Dalia (ala sinistra). Questa formazione portò il
calcio santagatese a livello internazionale. Si ricorda la
partita con la nazionale militare polacca (conclusasi 2-2) e
con una rappresentativa inglese, sconfitta per 2-1.
Agli
inizi degli anni Cinquanta ci fu un periodo di stasi.
Dal 1955, in concomitanza con l'inaugurazione del nuovo
campo sportivo "Comunale" di Viale Vittorio Emanuele III il
calcio ritornò ad essere praticato a livello dilettantistico
e la squadra assunse la denominazione di "Alba Sant'Agata".
Biancorossi i colori sociali della maglia, come quelli dello
stemma del Comune.
Fino alla metà degli anni Sessanta giocarono nell'Alba tra
gli altri i seguenti atleti santagatesi: Vincenzo Razzano
(portiere), Fausto Desiderio (centravanti), Ettore Desiderio
(ala sinistra), Lorenzo Iannucci (centravanti), Antonio
Russo (mediano), Alfonso Ciaramella (terzino), Lorenzo
Silvio (ala destra), Domenico Valentino (difensore) e i due
"campioni nazionali universitari" del Cus Napoli Piero
Farina (mediano) e Arturo Mongillo (mezzala).
Tra i rinforzi d'occasione si ricordano: Ribatti
(centravanti d'origine pugliese, liceale, proveniente dal
collegio La Salle di Benevento), Avino (idem, portiere),
Fuschetto (Casertana), Broccoli (Casertana) ed Olindo (Casertana
).
La
svolta avvenne nel 1966. E fu storia,mito, leggenda. Ed è
ancor oggi storia, mito, leggenda.
Nel 1966 fu fondata l'Unione Sportiva Sant'Agata dal dott.
Ugo Ievoli, dall' avv. Giovanni D'Onofrio Canelli, da
Antonio Maddaloni, Domenico Vigliotti, Giuseppe Iadevaia,
Gaetano Cantiello e Giuseppe Maddaloni (con mansioni di
segretario). Allenata da "don" Antonio Peluso, ex dirigente
del Napoli, la squadra santagatese iniziò l'escalation verso
la gloria, verso i campionati semiprofessionisti partendo
dall'anonimato della II categoria, con giocatori per la
maggior parte santagatesi.
L'U.S. in cinque anni vinse cinque campionati di seguito,
con atleti napoletani di valore, quali Antonio Rovani,
Valentino (d'origine santagatese), i fratelli Carmine e
Salvatore Vitolo, Esposito, Blanchi, Ciro Zobel, Viceconte,
Pasquale Lucignano, e con prestiti ottenuti dal Milan
-grazie all'intervento del sacerdote don Michele Sordillo,
zio del presidente milanista - come Quarantotto, Scala,
Stucchi, Brambilla, Fornasari e Margelli.
Dopo lo spareggio con la Bagnolese, sconfitta per 4-2,
l'U.S. approdò in serie D. Era l'anno di grazia 1969.
Unico neo di quell'annata trionfale la mancata disputa della
finalissima di Coppa Italia dilettanti nazionale, con il ko
per 2-0 a Tricase nella semifinale di ritorno (all'andata,
il 19 marzo, era finita 0-0).
E' il periodo d'oro del calcio goto, reso possibile
soprattutto grazie ai notevoli sforzi economici, non
supportati a dovere, di due autentici galantuomini, quali il
presidentissimo don Ugo Ievoli e l'avvocato Giovanni
D'Onofrio Canelli.
L'U.S. disputò due tornei di Serie D. Il primo campionato,
1969-70, culminò con la vittoria-salvezza per 1-0, con rete
di Stucchi al 32', sul campo della neopromossa Turris
nell'ultima partita.
Questa la formazione del Sant'Agata: Fornasari, Blanchi,
Petrazzuolo, Prota, Piromalli, Bigoni, Stucchi, Russo,
Lubrano, Scala, Zobel. 31 i punti finali, uno in meno del
Benevento.
Si distinse allora uno dei più promettenti giocatori goti,
Enrico Prota, centrocampista, destinato in seguito a calcare
le scene di tornei semiprofessionistici.
Dal fertilissimo vivaio santagatese uscirono in quel periodo
anche un altro centrocampista di valore quale Gianclaudio
Jannucci (Benevento, Paganese, Messina alcune sue squadre in
Serie C e Monza in B), ed un libero , Franco Stanzione, il
primo beneventano a giocare in Serie A, nel Napoli di Di
Marzio.
Il secondo anno di Serie D, 1970-71, si rivelò un calvario
dopo i gravi incidenti con la Puteolana nella prima gara
casalinga della stagione (era il 5 ottobre).
L'arbitro, un famigerato tal Massafra di Lecce, ne combinò
di cotte e di crude , ad iniziare dall'espulsione di Zobel
al 3'. Per far uscire la terna arbitrale e la Puteolana
dovettero intervenire le forze dell'ordine da Benevento che
dopo alcune ore convinsero gli arrabbiatissimi tifosi
santagatesi a liberare il viale Vittorio Emanuele III.
In seguito, Massafra fu anche denunciato da alcuni tifosi.
Ma oramai era avvenuto l'irreparabile.
Quella partita, terminata con il risultato di 1-5, fu
decisiva non soltanto per il prosieguo del campionato,
concluso con appena 8 punti (4 però conquistati nei due
derby con gli stregoni della squadra del capoluogo di
provincia…) dopo la maxisqualifica del Comunale per 7
giornate, ma anche per la prima eclisse del calcio a Sant'Agata.
Fu il mister napoletano Salvatore Saravo, goto adottivo, a
guidare l'U.S.Sant'Agata nella parte finale di quel
maledetto campionato.
L'U.S. Sant'Agata passò dalla Quarta Serie al nulla
assoluto.
Dal 1971-72 al 1973-74 il calcio scomparve a Sant'Agata.
Soltanto la Coppa Sant'Alfonso ricordava ai tifosi i tempi
belli.
In una domenica d'agosto Ciccio Cordova, regista napoletano
della Roma, portò a spasso dieci avversari e siglò un gol
d'antologia in una semifinale dell'edizione 1971.
Intanto si faceva onore altrove un altro goto, il regista
Pasquale De Rosa, ora allenatore nell'Eccellenza pugliese.
Si ripartì da capo, dalla III categoria e con altre
denominazioni sociali, prima Concordia Sant'Agata e poi
Polisportiva Sant'Agata dal 1978-79.
Fu un'altra escalation con promozioni in serie.
Al quarto anno di I Categoria il ritorno in Promozione
(torneo 1980-81, allenatore Mario Amato, presidente Vincenzo
Piccoli) dopo un'entusiasmante sfida a tre con Pesco Sannita
e Maddalonese ed una serie di spareggi, prima a Nola con la
Maddalonese e poi a Caserta con Rugg Masc e Casaluce.
Durò però soltanto un triennio l'esperienza in Promozione,
con 3 presidenti diversi (Vincenzo Piccoli, Antonio Buonomo
e Corrado Vigliotti) e 4 allenatori (Amato, De Prezzo,
Terreri e De Capua).
Furono gli anni ruggenti dei santagatesi Sergio Della Ratta,
Tonino Virelli, Pasquale Diglio, Andrea Piccoli, Mimmo
Razzano, Giovanni Ferrara, Ugo Cioffi, Tonino Grasso, e di
Gutner, Buonocore, Tonino Stasi, Cecere, Gagliardi, Cervone
e Izzo.
Corsi
e ricorsi storici si ripeterono nell'estate del 1984: per la
cessione del titolo agli "odiati cugini" della Maddalonese
andò in onda il replay dell'ecclisse.
La scomparsa-bis del calcio a Sant'Agata durò appena un
anno.
Come l'araba fenice l'Alba nell'estate del 1985 risorse
dalla ceneri ed iniziò l'era del presidente Angelo Amorizzo
e del mister factotum Salvatore Augliese.
Il Sant'Agata sbaragliò il campo partendo dalla III
categoria ..
Due gli avvenimenti da ricordare nel torneo di II categoria
del 1986-87 : le stracittadine con il San Michele a
Capitone, entrambe vinte, e l'ultima partita al Comunale, il
primo febbraio 1987 (3-1 al Casalnuovo, sotto un autentico
diluvio)..
Si sta ancora aspettando il nuovo stadio, da "appena" 15
anni.
Dal 1987-88 hanno fatto seguito 4 campionati di I categoria
e 2 di Promozione.
Un'altra data nera per il calcio goto è il 14 giugno 1993: a
Caivano si disputa lo spareggio-retrocessione con il Capua.
I goti di mister Jannucci, in svantaggio di una rete e con
un uomo in meno dal 10' per l'espulsione di Salvatore
D'Angelo, riescono ad impattare, ma poi reagiscono ai colpi
proibiti dei capuani ed entrambe le squadre vengono
retrocesse in I Categoria.
L'Alba vi resta, tra alti e bassi, fino al torneo 1998-99,
concluso a pari punti con il Montefalcone, che però è
sconfitto nello spareggio di Montesarchio (8 Giugno 1999).
E' Andrea Piccoli, goto, il mister della promozione. Tra i
suoi artefici anche Salzano, Sapone, Cinelli, Di Meola,Farina,
Riccardi. Poi 2 campionati di Promozione: sugli scudi è il
nuovo tecnico Andrea Ciaramella, durazzanese di nascita,
goto d'adozione.
E dal 7 giugno 2001 è fusione con il Durazzano. Ma questa è
storia di oggi. La sua parte più bella deve ancora essere
scritta.
[la storia dell'Alba Sant'Agata è stata
gentilmente offerta da GIUSEPPE PISCITELLI]