Agropoli: la storia       di Us Agropoli

  Agli inizi del ventesimo secolo, il calcio agropolese già era una realtà. Uno dei primi protagonisti fu Biagino Scotti, da tutti chiamato "Capitano Scotti". All'epoca facevano parte della squadra Vincenzo Ruocco, Luigi Landolfi, Giuseppe Vitolo (detto Peppe ò luongo), Carlo Abbondati, Mario Chiariello, Vincenzo Di Santi (detto Figiatella), Vincenzo Di Luccio, Pasquale Picariello, Tonino Rizzo, Luigi Giordano (detto Canotto), Bebè Napoli, Peppiniello Benincasa, Luigi Russo, ottimo portiere, Pasquale Tata, Nicolino Pecora, Nazario Antelmi. Tutti questi nominativi sono da considerarsi i pionieri del calcio agropolese. Famoso per il suo stile sud americano, tutto dribling e finte, è rimasto Annibale Rossi. 
In Agropoli erano in auge i tornei rionali e la squadra che andava per la maggiore era l'Andrea Doria del rione marina, diretta da Vincenzo Borrelli (detto Maialino). L'antagonista era la squadra del rione pastificio, in cui militava Vincenzo Picariello (detto Tubicchio) e il compianto Nuccio Moschillo. Intorno agli anni '30, Agropoli ebbe la fortuna di avere come segretario comunale il dott. Napolitano, che era un uomo amante dello sport, e che collaborò con il Presidente Marchese De Stefano, a rifondare la Società Sportiva Calcio Agropoli. Capitano di quella squadra fu Pasquale Di Luccio. Fu quello il miglior periodo del calcio agropolese, e la compagine di Agropoli riuscì a vincere il campionato campano U.L.I.C., eliminando in finale la Maddalonese. La prestigione formazione era la seguente: Russo, Abate, Picariello, Tata, Di Luccio G., D'Errico, Spinelli, Di Luccio P., Margiotta, Romano. Allenatore era l'ungherese Clamona. Andato via il segretario Napolitano, il calcio agropolese ebbe una nuova flessione. Successivamente si riorganizzò sotto la presidenza La Palomenta. Furono anche cambiati i colori sociali che da bianconero diventarono prima rossi con bordo azzurro, poi totalmente azzurro.
Intanto si andava organizzando il dopolavoro ferroviario, sotto la guida tecnica di Don Carluccio Abbondati. La squadra ben presto diventò l'antagonista dell'Azione Calcio Agropoli. Dopo la gestione La Palomenta, la squadra fu abbandonata, anche per gli eventi bellici in corso. In seguito fu fondato il G.U.F. (giovani unitari fascisti) sotto la presidenza di Emanuele Di Sergio, ancora studente universitario e con l'apporto di Mario Guariglia. In quella squadra si distinguevano Peppino Meretta e Peppino Crispi. L'attività del G.U.F. consisteva all'inizio in partite amichevoli e tornei rionali. Poi nel 1939 partecipò ad un torneo provinciale, con in palio il torneo "Italo Balbo". Al torneo partecipava anche la Cavese, allenata dal famoso nazionale Leuratto. Sul campo della Cavese l'Agropoli giocò una partita da leoni, benché fosse imbottita di riserve. In quel periodo era andato via Vincenzo Margiotta dando vita alla sua brillante carriera. Un altro astro del calcio agropolese fu Ignazio Pecora che in quel torneo siglò tutte le reti del 4 a 1 contro la Cavese. In quella squadra si distingueva anche Achille Di Matteo, che tutti chiamavano "Nasillo" un grande portiere. La formazione rimasta famosa era la seguente:Di Matteo, Giordano, Benincasa, Costa, Spinelli, Monzo, D'Errico, Torre, Pecora I., Giordano, Pecora F. Facevano parte di quella squadra anche Francesco Ruocco e Alberigo Botti. Con la leva militare quasi tutti i componenti dovettero partire e l'Agropoli conobbe un nuovo periodo di stasi. 
Nell'immediato dopoguerra, dopo alcune partite amichevoli, l'Agropoli partecipò al campionato misto di serie C sotto la presidenza del Comm. Raffaele Guariglia. Facevano parte di quella squadra Monaco, Giordano, Pecora, Margiotta, Visconti, Ruocco, Costa, Monzo, Di Matteo, Spinelli. Quell'avventura tuttavia si fermò alla seconda giornata. Ad Agropoli l'ospite di turno era la Battipagliese. Le cose 
andarono bene fino al 20' della ripresa. Sul risultato di parità venne atterrato in area Ciccio Ruocco (detto Tragichiello), ma per l'arbitro, il signor Palladino di Salerno era tutto regolare per cui non concesse il rigore. Il pubblico, considerato anche il fisico gracile, non fu d'accordo con la decisione. Il campo era scarsamente recintato, e bastò che uno scalmanato passasse sotto la rete che l'intero pubblico invase il campo. Il povero arbitro fu percosso violentemente, e solo grazie all'intervento del Cav. Pecora il fatto non finì in tragedia. La partita fu sospesa e perduta a tavolino. La decisione degli organi di disciplina fu la Radiazione dai ruoli federali e gravissime ammende. Questi episodi decretarono la fine della gestione Guariglia. Si passò così ad un lungo periodo di attività clandestina. Questa storia durò parecchio tempo e portò l'esodo di molti ragazzi del vivaio verso lidi più promettenti. I tentativi di riorganizzare la squadra ne furono fatti tanti, con scarsi successi. Infine, in una riunione tenutasi nel bar Centrale, organizzata dal cav. Pecora e dal prof. Strisciuglio, fu dato l'incarico unanime al prof. Algerino De Simone di riorganizzare la squadra denominata U.S. Agropoli. Intanto dalla parte del dopolavoro venne fondata la Iuventina Matteotti nel giugno del '53 sotto la presidenza del dott. Di Sergio, successivamente entrò nella dirigenza anche don Pasquale Caputo. Come allenatore e giocatore della squadra fu assunto Enzo Margiotta.
Nell'U.S. Agropoli, aumentarono sempre più i componenti. Il primo presidente fu Emanuele Di Sergio che si servì della collaborazione del prof. Strisciuglio, del canc. Guariglia, dell'avv. Murino, di Ennio Landolfi e Vincenzo Carola. Questa squadra vinse il campionato di seconda categoria e fu promosso in prima dove l'anno successivo avrebbe incontrato la squadra del dopolavoro.  Il derby tanto atteso finì 2 a 0 a favore dell'U.S. Agropoli, che vinse il campionato e fu promossa nel campionato di promozione. L'Agropoli arrivò anche nel campionato nazionale dilettanti, con la storica promozione del 1990. Dopo alcuni ottimi campionati, sul finire degli anni '90 la squadra ebbe un periodo di crisi e retrocesse prima in Eccellenza e poi nel campionato di Promozione. Tuttavia ora la crisi appare superata e l'Agropoli sta per ritornare ai livelli che gli spettano